Dal 31 Gennaio al 5 Febbraio 2018…a piccoli passi verso la grande festa
Con gioia e commozione grandi abbiamo celebrato e vissuto il Dies natalis del nostro caro Padre Fondatore don Francesco Spinelli; quest’anno la sua festa è stata ancor più solenne grazie al dono grande della imminente e tanto desiderata canonizzazione che il nostro Istituto e la Chiesa tutta si preparano a vivere. Questa amata ricorrenza annuale è stata preparata con giorni intensi di preghiera, fraternità, condivisione e occasione per ravvivare il nostro essere Sorelle in Cristo. La giornata penitenziale ci ha introdotte in questa bella settimana, ricordandoci che “la misericordia di Dio che è perdono, gioia e vita nuova” (Papa Francesco). Aiutate da don Umberto Zanaboni, abbiamo poi proseguito con la giornata sacerdotale, facendo nostro l’invito del Padre di pregare per tutti i sacerdoti. Non poteva mancare nel programma la giornata mariana iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta da don Giandomenico Pandini, il quale ha sottolineato la figura di Maria come prima Adoratrice del Verbo. L’adorazione comunitaria in Casa Madre aperta ai laici, che la sera del 5 febbraio ci ha avviate alla festa, ha portato a pregare e meditare sulla santità del nostro fondatore, con l’invito di guardare a lui per imparare da lui ad essere santi.
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6 Febbraio: il grande giorno!
Con grande entusiasmo siamo arrivate al giorno tanto atteso!!! Nella nostra Casa Madre le campane hanno suonato a festa, richiamando i fedeli del paese alla solenne celebrazione delle 8.30 che la parrocchia ha desiderato vivere nelle nostra chiesa con gratitudine e riconoscenza al Signore per la presenza di un grande santo in paese. Nel pomeriggio siamo giunti al santuario di Caravaggio (Cr), luogo molto caro al beato e a tutte noi, luogo infatti in cui don Francesco nel 1992 fu beatificato da papa Giovanni Paolo II. Al centro di spiritualità del santuario ci siamo messi in molti, provenienti da diverse diocesi, alla scuola delle “Conversazioni Eucaristiche”.
Le “Conversazioni Eucaristiche” sono un testo di preghiera che il Fondatore, nel 1885, ha lasciato alle sue suore, ed oggi anche a noi, come aiuto e insegnamento nella “conversazione” con Gesù presente nell’Eucaristia.
La tavola rotonda ha visto coinvolti il vescovo di Cremona Mons. Antonio Napolioni, don Ezio Bolis, noto sacerdote bergamasco, e suor Paola Rizzi, suora Adoratrice e archivista dell’Istituto. Il moderatore don Andrea Lamperti ha introdotto il pomeriggio ricordando che il Santuario di Caravaggio è stato li luogo in cui 26 anni fa don Francesco Spinelli è stato introdotto nella schiera dei Beati; ha poi lasciato la parola ai relatori nonché curatori della nuova edizione, i quali hanno esposto la bellezza e l’attualità di tale testo, nonché un importante aiuto per stare alla presenza di Gesù.
Intervento del vescovo Antonio Napolioni
Intervento di Don Ezio Bolis
Intervento di Suor Paola Rizzi
Il pomeriggio è proseguito con la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Antonio, nel Santuario della Madonna del Fonte. Nella chiesa, gremita di gente, si respirava l’affetto, la devozione e la stima per “un piccolo grande uomo”, vissuto più di cento anni fa ma ancora oggi vivo ad attuale nel suo insegnamento e nel suo esempio.
Numerosi i sacerdoti concelebranti, tra cui il vescovo emerito di Cremona mons. Dante Lafranconi, numerose le suore Adoratrici e le suore Sacramentine di Bergamo che ogni anno vivono con noi questa ricorrenza; alla celebrazione hanno anche partecipato le autorità, la Fraternità eucaristica, gli ospiti di Casa Albergo di Gravedona e Casa Famiglia di Rivolta d’Adda e numerosi fedeli venuti anche da molto lontano per onorare la figura di don Francesco Spinelli.
Madre Isabella Vecchio, Superiora Generale dell’Istituto, con gratitudine ha voluto ricordare l’affetto che la diocesi di Cremona nella persona dai loro vescovi ha sempre dimostrato verso don Francesco e l’Istituto delle suore Adoratrici.
Intervento di madre Isabella
Omelia di Sua Ecc.za Antonio Napolioni
La giornata di ieri ci ha fatto pregustare la gioia della prossima canonizzazione e nell’attesa di questo grande evento continuiamo a pregare che sia per la “sua maggior gloria e la nostra santità di vita”.