Anche quest’anno la Solennità del Sacro Cuore ha visto le Suore Adoratrici del SS. Sacramento riunite nelle comunità o nelle parrocchie dove operano per rinnovare, durante la messa, la loro consacrazione al Signore. È una tradizione che risponde alla volontà del Fondatore, il quale già nelle “Primissime Costituzioni” chiedeva alle sue Figlie di “riconfermare” l’offerta di sé al Signore in questa solennità.
La devozione al Sacro Cuore, tipica dell’’800, è un importante tratto della spiritualità di don Francesco Spinelli, strettamente legata al suo amore per l’Eucaristia. Egli ha colto nell’icona del Sacro Cuore l’“eccesso d’amore” di Cristo per il Padre e per l’umanità e in essa ha contemplato i segni della compassione di Dio, che si fa vicinanza per ogni uomo che soffre. Una devozione tutt’altro che sorpassata, se papa Benedetto XVI ancora riconosce nel Cuore di Cristo il volto di Dio amore: “Lo sguardo rivolto al fianco squarciato di Cristo comprende che Dio è amore. È lì che questa verità può essere contemplata” (cf. DCE 12). Una devozione che può orientare anche lo sguardo dell’uomo di oggi, alla ricerca di un amore “fino alla fine” (Gv 13,1).