Quest’anno siamo invitati a guardare l’inVISIBILE, a cogliere l’Invisibile nel visibile, a scorgere nella realtà la presenza e la voce del Signore. Siamo invitati a vedere e sentire Dio in tutte le cose… che bello! Si, Dio vuole dirci continuamente qualcosa di sé, vuole comunicarsi a noi attraverso la creazione, la sua Parola, i Sacramenti, i fratelli, attraverso tutto. Ma… è possibile vederlo, ascoltarlo, gustarlo? È possibile percepire ciò che Dio mi vuole comunicare attraverso tutto ciò che incontro e vivo?
San Francesco loda il fuoco, l’acqua, il sole perché tutto gli fa sentire la presenza di Gesù. Ma, sappiamo, perché ne abbiamo fatto esperienza, che possiamo anche solo vedere fuoco e acqua e sole senza che queste creature ci ricordino Dio. Vedere l’invisibile è proprio un’arte! È l’arte spirituale del cuore che ci è donata di vivere dal giorno del nostro Battesimo quando siamo diventati nuove creature, figli di Dio: un nuovo inizio… nuovi occhi, nuove orecchie, nuovo gusto, nuovo tatto, nuovo olfatto, quelli di Cristo! Il Battesimo ci dona una nuova vita e nuovi sensi spirituali che ci permettono di gustare l’Amore di Dio “nascosto” nella realtà. È un’arte a cui il Signore ci “inizia” donandoci tutto ciò di cui abbiamo bisogno e invitandoci a vivere tutto noi stessi in Lui, così come l’ha sperimentato sant’Agostino:
O Dio, mi chiamasti, e il tuo grido lacerò la mia sordità; balenasti e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti il tuo profumo e respirai e anelai verso di te; gustai fino ad avere fame e sete; mi toccasti e bruciai di desiderio della tua pace (Confessioni X, 27, 38).
Nella nostra esperienza concreta, questa chiamata battesimale è rimasta un po’ “addormentata” e i nostri sensi corporei vedono la realtà senza riuscire a percepire l’amore che Dio vuole raccontarci attraverso di essa. I residui del peccato che ancora ci abitano rendono opaca la realtà e fanno da muro tra il nostro sentire fisico e il nostro sentire spirituale, tra quello che vediamo con gli occhi del corpo e ciò che scorgiamo con i nostri occhi del cuore. Facciamo fatica ad avere uno sguardo contemplativo che penetra tutto e scopre nella profondità del reale il mistero di Dio.
Per questo abbiamo bisogno di fare un cammino di purificazione che svegli i nostri sensi affinché possano meglio vedere l’inVISIBILE. Vogliamo invocare lo Spirito, è lui che può guarirli purificandoli e restituirceli “dilatati” perché ne facciamo buon uso: udire, vedere, toccare il Verbo ed entrare in comunione con la Vita (1Gv 1,1-2). Lasciamoci guarire dalla Parola per dire con David Maria Turoldo: «O sensi miei, organi divini, tornate obbedienti!». Nei primi mesi di quest’anno mediteremo, dunque, alcuni brani di Vangelo e ci lasceremo guarire dal Signore Gesù, l’invisibile che si è reso visibile (Ireneo). Risanati e purificati da Lui, potremo negli ultimi mesi imparare a pregare con tutti i nostri sensi per gustare la gioia di vivere tutto in Dio!