È bello, quando giunge la sera, fare memoria di ciò che il Signore ci ha donato durante il giorno appena trascorso, fare memoria del suo passaggio e delle benedizioni di cui l’ha colmato.
Così, al termine di questa giornata in cui tutta la Diocesi ha pregato in modo speciale per le vocazioni sacerdotali, è bello ricordare due momenti che ci hanno visto condividere prima con i seminaristi della Diocesi di Cremona, poi con quelli della Diocesi di Lodi, ore di preghiera e di fraternità.
In due occasioni infatti, il 3 dicembre e il 13 dicembre, la nostra Casa Madre si è riempita di giovani in cammino verso il sacerdozio e dei loro formatori, con cui abbiamo condiviso la spiritualità del nostro Padre Fondatore – sempre molto attento e impegnato nella cura dei fratelli presbiteri – il momento per noi speciale dell’Adorazione eucaristica e una gustosa cena, caratterizzata dalla gioia di stare insieme nella semplicità.
Le parole pronunciate dal vescovo Antonio ormai un anno fa, in occasione della celebrazione per l’anniversario della nascita al cielo di san Francesco Spinelli, si sono rivelate quanto mai indicate.
Durante la liturgia il Vescovo aveva riflettuto proprio sul rapporto tra preti e suore, individuando nelle consacrate le sorelle dei sacerdoti. Non madri, non serve, ma sorelle appunto. Ed è così che ci siamo riscoperte in queste due giornate di condivisione: sorelle in cammino accanto a fratelli che desiderano lo stesso orizzonte, che volgono lo sguardo allo stesso cielo, così sconfinato da lasciare ogni volta col fiato sospeso e capace di attrarre ancora a sé il cuore di tanti uomini e tante donne.
Non è mancato poi l’affidamento reciproco nella preghiera divenendo fratelli e sorelle anche di santità, un affidamento che continuerà a scandire i passi quotidiani di ciascuno di noi, nella certezza che il Signore porterà a compimento in modo meraviglioso quanto ha iniziato, anche grazie al sostegno della reciproca preghiera.