Se il tema del Capitolo Generale, ormai alle porte, è la comunione, solo “l’abbraccio” poteva essere l’immagine più vera e concreta per sigillare questa nuova esperienza di Istituto.
Un abbraccio innanzitutto per salutarci! Italia, Africa e Argentina, sorelle in comunità vicine e lontane…non importa, basta un abbraccio per riattivare ricordi e in un attimo sentirci “corpo” e “famiglia”. E’ così che le 25 “capitolari” hanno voluto iniziare questa giornata dedicata alla preparazione immediata dell’evento. Le “capitolari” sono sorelle scelte ed elette in rappresentanza dalla Congregazione “per risultare vero segno della sua unità nella carità”, sorelle dunque di ogni nazionalità e di ogni età che per tre settimane faranno “squadra”, con le sorelle facenti parte per diritto, per ascoltare in modo intenso l’opera dello Spirito passata, attuale e futura.
Un abbraccio “folle” anche quello proposto dal vescovo della diocesi di Crema Mons. Daniele Gianotti nella celebrazione che ha dato avvio alla giornata formativa presso la nostra Casa Madre. “Folle” perché? Non perché sostenuto dalla forza dei “propri titoli di vanto”, ma, come afferma San Paolo, un abbraccio fiducioso di limiti e fragilità perché in esse “si manifesta la potenza di Dio”.
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Mons. Gianotti durante la mattinata, a partire dal capitolo quarto dell’enciclica Gaudete et Exultatete, ci ha rivolto inoltre un invito a far risuonare nel mondo contemporaneo una vocazione universale, la chiamata a diventare santi e in particolare la chiamata alla santità per la vita religiosa, una risposta che ogni sorella deve dare al mondo a partire dallo stile di vita di Gesù e a partire da alcuni rischi e limiti della cultura di oggi. In essa si manifestano infatti: l’ansietà nervosa e violenta che ci disperde e debilita; la negatività e la tristezza; l’accidia comoda, consumista ed egoista; l’individualismo, e tante forme di falsa spiritualità senza incontro con Dio che dominano nel mercato religioso attuale.
La santificazione è un cammino comunitario! In varie occasioni la Chiesa ha canonizzato intere comunità che hanno vissuto eroicamente il Vangelo! Contro la tendenza all’individualismo consumista che finisce per isolarci nella ricerca del benessere appartato dagli altri, il nostro cammino di santificazione non può cessare di identificarci con quel desiderio di Gesù: che «tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21).
L’Abbraccio presto si è allargato dunque alla Chiesa perché, come ci ha ricordato anche Madre Isabella nella sua Relazione finale del sessennio, una Famiglia religiosa non può che essere della Chiesa, nella Chiesa e per la Chiesa.
Significativo l’abbraccio pomeridiano con le nostre sorelle di Santa Maria, sorelle anziane che con l’offerta della loro sofferenza e la preghiera intensa saranno il “combustibile” che alimenterà la fornace di queste prossime giornate. Tra loro tante hanno vissuto l’esperienza del Capitolo nelle sessioni passate. Dopo aver condiviso un’ora di adorazione e la celebrazione dei Primi vespri del Corpus Domini, madre Isabella ha voluto affidare a loro in particolare le sorelle capitolari che per la prima volta parteciperanno a questo evento/servizio.
Ma l’abbraccio non si può contenere e l’esperienza di comunione si è protesa fino alla “Gerusalemme celeste”, alle mille e più sorelle che in cielo vegliano e continuano a pregare ed intercedere per il nostro Istituto. Così, un salto al cimitero e nella preghiera del rosario, passeggiando di tomba in tomba, abbiamo rivolto a ciascuna il nostro abbraccio.
E per finire? Non poteva mancare anche una serata di fraternità in condivisione con la Parrocchia di Rivolta. Presso la palestra comunale si è svolta infatti la quarta edizione dello spettacolo teatrale “Scolpisci te stesso”, un omaggio al nostro caro padre fondatore che in linguaggio fresco e attuale continua ad impartire lezioni di carità e di santità.
Ma l’ultimo abbraccio, quello che si riserva sempre alle persone più speciali, è stato per Gesù Eucarestia. La serata infatti ha concluso la tre giorni di adorazione eucaristica delle Quarantore della Parrocchia. Solo l’Eucarestia sa dare ai nostri abbracci il sapore, quello vero, della fedeltà!