Suor Evelina rinnova, per la prima volta, il suo Sì e il suo impegno ai voti di povertà, castità e obbedienza in una cornice speciale: a Santa Maria insieme al ricordo dell’anniversario di professione di alcune nostre sorelle “più mature”. Suor Armanda, suor Serena, suor Isidora e suor Luigia ricordano il loro 60° anno di professione; suor Franchina i suoi 70 anni di fedeltà al Signore; 75° di professione invece per suor Melania e ben 80 anni di professione religiosa per suor Ambrogia che, con i suoi 101 anni, è ancora pronta a pronunciare il suo Sì al Signore, Dio della Vita.
Al termine degli Esercizi Spirituali per le nostre sorelle anziane a riposo da don Primo Margini durante la Celebrazione Eucaristica ci aiuta a riflettere: “Cosa possono insegnare queste sorelle anziane, che oggi rinnovano i voti a quelle più giovani o cosa possono dire a suor Evelina, in questi primi passi del suo cammino di vita religiosa?”. “Le suore anziane”, continua don Primo, “ci possono dire che l’amore per il Signore basta davvero, che non è una fantasia, che basta per dare un valore, senso, significato alla nostra esistenza.
Possono dirci ancora che si può vivere dedicandosi agli altri in modo puro, senza pretendere niente, con dedizione totalmente gratuita. E se anche costa in certi momenti, alla fine ti rendi conto che questo è il senso profondo del vivere. È nella dedizione gratuita il senso della nostra vita”.
Guardando a queste sorelle anziane possiamo dire che si può vivere una vita così: una vita semplice, umile, povera, casta ma vera.
La fedeltà non è a buon mercato, bisogna guadagnarsela anche con passi faticosi, ma si può. Quell’amore iniziale che spinse a seguirlo, un anno o 60, 70,75, 80 anni fa, ha la forza di produrre una vita fedele. Una vita fedele, fedele per sempre, perché è il Signore ad essere fedele.