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Il fascino di Dio

«Silvia e Valentina oggi ci dicono quanto Dio sia amabile, affascinante». Due giovani, due vite ricche e cariche di futuro, due persone che oggi, 7 febbraio 2021, consegnano nell’amore la loro vita a Dio.

La prima professione di Silvia e Valentina è stata con i primi voti è ancora una volta segno che Gesù Cristo sa e può riempire il cuore e l’esistenza di chi si fida di lui.

Nella basilica di Rivolta d’Adda, piena fino al limite concesso dalle normative, tra mascherine e distanze, si è respirato un profondo sentimento di gioia piena. Famigliari, consorelle, amici delle parrocchie in cui Silvia e Valentina prestano il loro servizio, si sono strette alle due neo professe per dire un grande grazie. «Sono poche – commentava uno dei presenti – le occasioni nella vita in cui si può dire: questa è gioia vera. Il momento in cui le due nuove suore tornano in chiesa dopo aver indossato l’abito e il velo, è uno di questi. Il volto raggiante, il cuore traboccante e tutta la comunità che esplode in un abbraccio incontenibile; le parole non possono dire quanto il cuore sente: in quei momenti si ha davvero la percezione che Dio può fare nuove tutte le cose, che Dio è la pienezza che colma ogni angolo della vita e della storia».

Silvia Calcina di Cremona, e Valentina Campana di Modena, dopo il tempo di formazione iniziale, hanno emesso i loro voti nell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento. Durante il rito, il sacerdote celebrante, don Marco Cairoli, ha chiesto loro: «Che cosa chiedete a Dio e alla sua santa Chiesa?». La risposta, lapidaria quanto incisiva: «La misericordia del Signore e la grazia di servirlo nella famiglia delle Suore Adoratrici». Non chiedono certezze, sicurezza, carriera o benessere, fosse anche spirituale. No. Chiedono quell’essere amati che ha il nome di misericordia e quell’amare che si fa servizio. Essere amati ed amare, il senso di ogni vita. Raccolto in una frase, raccolto in un sì, in un “eccomi”, in una consegna incondizionata al Signore della loro vita. Sì, perché lui ancora oggi esprime fascino come nessun altro; ancora oggi continua a chiamare giovani che si mettano a sua disposizione pur sapendo che lui «è sempre altrove, è sempre altro, e sempre di più». Eppure, come recitava il canto finale della messa, «io l’ho visto coi miei occhi, era lì davanti a me». Per questo oggi suor Silvia e suor Valentina pregano, e noi con loro, con le parole di san Francesco Spinelli: «Attirami a te irresistibilmente», che fa eco alle parole del Cantico: «Mettimi come sigillo sul tuo cuore».

La celebrazione, presieduta da don Marco Cairoli del seminario di Como, ha visto come celebranti principali il parroco di Rivolta, monsignor Dennis feudatari, e don Stefano Violi della Diocesi di Modena. Concelebrata da una decina di altri sacerdoti, il servizio all’altare dei seminaristi di Cremona, animata dal coro di giovani guidati da Mattia di Caravaggio, è stata seguita on line, tramite il link riservato, dalle Suore Adoratrici presenti in tutto il mondo. Ancora un segno di comunione che dice che il Regno di Dio è qui, dove ci si lascia amare e si ama, dove si mette la propria vita nelle mani forti di Dio e negli occhi affascinanti del Maestro.

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