27 giugno 2024
“….il cuore arde, sei Tu! E noi tuo popolo siamo qui!”: sono queste le parole del canto che ieri sera, 27 giugno 2024, è riecheggiato nella chiesa della nostra Casa Madre. Un canto che è stato preghiera, desiderio acceso dallo Spirito. Due lampade illuminavano i due paesi, Brasile e Camerun, che per una decina di giovani provenienti da Antegnate, Calvenzano, Cremona, Misano, Mozzanica, Treviglio, saranno “casa”, scuola di vita e di umanità, luogo di ascolto dell’ennesima pagina che Dio non vede l’ora di scrivere nella vita di ciascuno.
Un pezzetto di fraternità e di chiesa che non poteva mancare alla vigilia della partenza per le esperienze di missione e servizio proposte quest’anno dalla Diocesi di Cremona, dalle Suore Adoratrici e dalla Caritas diocesana: c’era chi parte, ma c’era soprattutto una Comunità a inviare, pregare, sostenere i passi che questi giovani stanno per compiere. C’erano suore e laici che, mentre accompagnavano con la preghiera, avevano negli occhi ciò che dal loro cuore trasaliva fino a farli brillare, perché qualcuno, per la missione, ha donato un pezzo di vita e dalla missione ha ricevuto a sua volta quel centuplo promesso un giorno ai discepoli. Ed è proprio questa la parola che il Vescovo Antonio ha consegnato ai giovani partenti: “Siete missionari per quanto siete discepoli”.
Quei discepoli, partiti senza indugio, di cui il Vangelo ci ha parlato sono stati ancora una volta perfetti compagni, non solo di viaggio, ma anche di partenza. Così ha continuato il Vescovo Antonio: “…quello che vi dirò ora serve per quando tornerete…abbiamo ascoltato il Vangelo che parla di due discepoli che tornano delusi…Vi auguro di tornare delusi rispetto alle prospettive miracolistiche, ireniche e romantiche che avete. Prevarrà smarrimento e confusione…vedrete tante croci e tanta resurrezione…e vi auguro che al ritorno ci sia qualche sconosciuto che vi affianchi, per percepire in chiunque il passaggio di Cristo risorto e vivente, per non dire che “c’era solo là”. Il nostro mondo qui non è meno abitato dallo sconosciuto…e vi scalderà il cuore perché il Vangelo avrà preso più carne e vi farà innamorare di più e vi farà scommettere di più su di esso, magari per qualche giorno o magari per tutta la vita”.
In quel “credo” risuonato durante il momento del rinnovo delle promesse battesimali e in quell’ “amen” pronunciato da ciascuno nel momento di ricevere una piccola croce con i colori dei cinque continenti, ciascuno dei presenti ha potuto rinnovare il suo “sì” a ciò che il Signore affida alla sua Chiesa: la chiamata ad amare e scoprirsi inviati e amati, “di casa” in questo mondo, fino ai confini della terra.