23 Febbraio 2016
La Direzione di Casa Famiglia P. F. Spinelli, struttura ospitante anziani e disabili in Rivolta d’Adda, offre anche quest’anno un’opportunità di aggiornamento per tutti gli operatori e volontari della casa con la proposta del percorso formativo triennale “Il corpo?… non è un problema”.
Lo scorso anno il percorso si poneva l’obiettivo di approfondire l’aspetto dell’accoglienza del corpo, di un corpo segnato dalla fragilità. L’intento, in questa seconda fase, è quello di fornire strumenti conoscitivi e di riflessione atti a favorire, alla luce della “mission” dell’Istituto, un servizio volto sempre più ad ACCOMPAGNARE il corpo che cambia. Tra le varie relazioni non poteva mancare il consueto appuntamento con l’esperienza e la testimonianza del beato Francesco Spinelli. Suor Loredana Zabai, attraverso scritti di persone che hanno incontrato il padre fondatore, ha saputo “intrecciare” per bene una serie di testimonianze storiche che hanno dato risalto al percorso altamente spirituale e al contempo particolarmente concreto, secondo la logica della compagnia, che ha caratterizzato la vita del beato. Don Francesco era un uomo di compagnia, … quale il segreto di tanta “piacevolezza”? Lo stare in compagnia quotidiana con Gesù Eucarestia.
Così scriveva don Francesco:
“Oh quanto e come si gode quando si sta in buona compagnia! Quanto piace agli amici di trovarsi, spesso insieme! Non si distaccherebbero mai l’uno dall’altro. Perché? Perché si amano, si stimano reciprocamente. Ma quale miglior amico, quale compagnia più cara della Tua, o Signore, in quest’amabile Sacramento, con il quale seduci e fai gustare alle tue anime amiche tante delizie, che inebriate corrono amorose a frequentare e prolungare i loro trattenimenti con Te in deliziosa compagnia. E’ tanto gioiosa e piacevole la tua conversazione, che non c’è nulla di più amabile e più desiderabile”.
L’essere in compagnia di qualcuno porta al “Cum Panis”, allo spezzare e condividere il pane: il Pane dell’Eucarestia, della Parola di Dio, della misericordia e della carità. Proprio quest’ultimo aspetto sta alla base della realtà di Casa Famiglia: il rompere e lo spezzare le catene della solitudine e dell’emarginazione!
Suor Loredana, al termine del suo intervento, ha lasciato ai presenti una provocazione, una domanda che chiede di tener sempre viva nella mente e nel cuore una risposta, perché il proprio servizio sia sempre più animato da affetto fraterno:
“Che cosa è cambiato in noi in questo percorso di accompagnamento e di vicinanza, di compagnia con gli ospiti di Casa Famiglia? Che cosa è cambiato in noi e in loro durante questi anni?”
Testimonianze Visita il sito della casa Famiglia