Un inno dedicato al beato Francesco Spinelli!
Quando l’uomo vive l’amicizia con la Trinità-comunione le parole non sono più necessarie; esse cedono volentieri tutto il posto al Logos, la Parola, che risveglia in noi un “canale” privilegiato per esprimere al Mistero dell’Amore l’inesprimibile: il canto! Il verbo cantare (e i suoi derivati) nella Bibbia è menzionato ben trecentoquarantacinque volte e l’importanza e il “perchè” del cantare, lodare, inneggiare, ecc… li possiamo cogliere nei versetti 9-11 del Salmo 57(56):
“Voglio cantare, a te voglio inneggiare:
svegliati, mio cuore,
svegliati arpa, cetra,
voglio svegliare l’aurora.
Ti loderò tra i popoli, Signore,
a te canterò inni tra le genti.
Perché la tua bontà è grande fino ai cieli,
e la tua fedeltà fino alle nubi”.
Nel tempo di grazia, che ci sta visitando in preparazione alla Canonizzazione di don Francesco Spinelli, non poteva mancare questo aspetto artistico-spirituale per celebrare la bontà, la fedeltà, la compagnia affidabile di Dio attraverso la vita e l’opera di un futuro Santo.
PANE SPEZZATO
Il testo, composto da Mons. Marco Frisina, ha una struttura semplice, (cinque strofe e un “ritornello-coda”) scorrevole, essenziale; a prima vista potrebbe essere “scontato”, ma ha in sé un pregio: l’incalzare del “ritornello-coda”, come litania, lo rende dinamico e cantabile da tutti. Emerge, poi, un equilibrio fra linea melodica e testo. L’inno eseguito in polifonia dà una sorte di spessore contemplativo e di bellezza senza ricercatezza.
Ecco il testo:
Nel tuo cuore arse il fuoco dell’amore
che offristi come dono ai tuoi fratelli,
al mistero dell’Eucarestia
conformasti la tua vita.
Rit: Per amore, pane spezzato,
fatto dono nella carità.
Buon pastore alla guida del tuo gregge
che conduci verso i pascoli di grazia,
doni loro il cibo della vita,
pegno di futura gloria. Rit.
Padre buono per i poveri e gli afflitti,
hai saziato il loro cuore di speranza
e per loro ti sei fatto pane,
segno vivo dell’amore. Rit.
Le tue figlie inviasti per il mondo,
portatrici di un messaggio di salvezza,
adorando il Corpo del Signore
ed il sangue che dà vita. Rit.
A te gloria Padre di misericordia,
ed al Figlio Salvatore d’ogni uomo,
ed al Santo Spirito sia lode,
Santa Trinità gloriosa. Rit.
La prima strofa ci comunica l’identità spirituale di don Francesco e la causa del suo farsi dono e pane è cantata dal ritornello litanico: “per amore”.
La seconda strofa, letta in parallelo alla quarta, dipinge il carisma contemplativo e attivo, infuso nella sua storia di sacerdote a servizio del Grande e Bel Pastore della Chiesa e che è sempre nuovo e vivo attraverso la presenza delle sue figlie.
La terza strofa, incastonata al centro dell’inno come un diamante, ci invita a porre lo sguardo sui “gioielli” che hanno adornato la vita del beato Francesco: i poveri, definiti ieri e oggi gli “scarti” della società e che egli predilesse e accolse con amore speciale, con il cibo della speranza.
Come ogni inno, anche “Pane spezzato” si conclude con la glorificazione della SS. Trinità, cuore pulsante dal quale lo Spirito riversa i doni che forgiano una vita santa e amabile da tutti.
Nella registrazione “artigianale” in anteprima, l’inno è cantato dal coro della Diocesi di Cosenza. Sarà lo stesso coro ad animare i canti durante la Veglia del sabato 13 ottobre e la Messa di ringraziamento lunedì 15 ottobre, entrambe nella basilica di S. Maria Maggiore a Roma. Lo stesso coro di Cosenza inoltre farà parte del grande coro che animerà la Messa di Canonizzazione del 14 ottobre. Alla domanda: “Ma potrà cantare l’inno del nuovo Santo?“, la risposta è stata: “Non durante la Celebrazione, ma durante l’attesa della Messa“. Che bello! Risuoneranno in tutta la Chiesa le note di “Per amore, pane spezzato“, una carta di identità di padre Spinelli!