“Don Francesco Spinelli: il bene vince il male”. Quasi una sintesi della vita del nuovo santo, che nel suo ministero ha dovuto fare i conti con il tanto male che da più parti gli si è riversato addosso, per opera di chi lo ha tradito e lo abbandonato. Ma don Francesco aveva capito bene che la categoria “nemico” è solo un’etichetta appiccicata addosso a un fratello. Se padre Francesco è proclamato santo è anche per questa soprannaturale capacità di perdono, da lui chiamato “la vendetta dei santi”. Arrivò perfino a dichiarare che i nemici avevano un posto speciale nel suo cuore, erano “i cari” a cui riservava l’amore più alto. Quanto è attuale il suo esempio: assorbire l’offesa e vendicarsi con il silenzio e il sorriso! Proprio questo aspetto del messaggio di don Francesco è stato il centro della serata che si è tenuta ieri, 19 giugno 2018, presso la Casa Madre a Rivolta d’Adda.
La riflessione, offerta da don Ezio Bolis, affermato teologo di Bergamo e grande conoscitore del cuore di padre Spinelli, ha contemplato il volto di questo santo: occhi, bocca, orecchie, capelli, fronte e persino quanto non era visibile nella gigantografia appesa nel chiostro, hanno accompagnato e incarnato alcune testimonianze, raccolte in occasione della canonizzazione, di persone che hanno incontrato don Francesco. Un corpo dunque ha parlato ieri sera a tanti invitati, un corpo animato da un cuore… quello di padre, fratello e amico che ci coinvolge a tal punto da farci desiderare di essere un po’ più “don Francesco”.
Intervento di Don Ezio Bolis – parte prima
Intervento di Don Ezio Bolis – parte seconda
La serata è stata allietata dai canti del gruppo vocale Terzo Suono di Rivolta d’Adda, diretto dal maestro Giovanni Casanova. Numerosi i presenti che hanno dunque avuto la possibilità di incontrare il beato Spinelli proprio a casa sua, e lì, fra le mura che l’hanno ospitato negli ultimi ventidue anni della sua vita, riascoltarne il messaggio di vita e di santità.
Programma del Gruppo vocale Terzo suono
