Centenario della morte di San Francesco Spinelli Galleria Istituto

1-6 maggio 2012 – Mozzanica : Festa dell’oratorio “ACCENDI LA CARITA’!”

Una settimana intera dedicata all’oratorio, da rileggere alla luce di un santo che ancora oggi ha qualcosa da dire a tutti, giovani e ragazzi compresi: il Beato Francesco Spinelli.

Una settimana intera dedicata all’oratorio, da rileggere alla luce di un santo che ancora oggi ha qualcosa da dire: il Beato Francesco Spinelli. Mozzanica, un paese in cui le suore Adoratrici sono state presenti fino a sei anni fa con una comunità impegnata in parrocchia e nella scuola materna. Uniti insieme questi ingredienti: un santo, un oratorio e una festa per ricordare il settimo anniversario della sua inaugurazione ne è uscita la settimana che si è svolta nel paese della bergamasca dall’1 al 6 maggio. Ricco il programma per “accendere la carità”, come recitava il titolo della proposta.

Martedì sera il paese si è raccolto per la tradizionale fiaccolata, purtroppo impedita dal maltempo, che non è però riuscito a fermare i molti che si sono assiepati in oratorio. Preghiera del rosario e lancio della figura del fondatore delle Adoratrici: ha aperto la settimana di festa un video che ha ripercorso le parole di Giovanni Paolo II all’omelia della messa della beatificazione di Don Spinelli a Caravaggio.

Il giovedì 3 maggio è stata la volta della preghiera eucaristica, la preferita da Don Francesco: messa in oratorio e a seguire adorazione eucaristica fino a mezzanotte. “I clip dell’amore”: 5 fotogrammi di altrettanti atteggiamenti che si impara stando davanti all’Eucaristia sono stati motivo di contemplazione di Gesù aiutati dalle parole di Don Francesco. Come diventare accesa carità, fermandosi in adorazione di Dio, l’accesa Carità per eccellenza? Venerdì un pomeriggio dedicato ai bambini e ai ragazzi ai quali la figura del padre è stata presentata come un amico vicino, capace di indicare una strada nuova per l’oggi. E alla sera la proposta per giovani e adulti ha visto intraprendere un viaggio in compagnia del Beato che, attraverso alcuni semplici oggetti di uso quotidiano, ha raccontato la sua storia e la sua spiritualità.

La settimana ha visto il suo culmine nella giornata di domenica 6 maggio. La santa messa celebrata da Don Ezio Bolis, profondo conoscitore di Don Francesco Spinelli, e concelebrata dal parroco Don Giuseppe e dal vicario Don Gabriele, ha visto la presenza della madre generale delle Adoratrici, suor Camilla Zani e da numerose sorelle, tra cui alcune ben ricordate a Mozzanica, per aver speso alcuni anni della loro vita nel paese bergamasco. Non Ezio nell’omelia ha tentato una felice sintesi tra la parola di Dio del giorno, la vita di Don Francesco, il messaggio dell’oratorio in una comunità cristiana oggi. Il vangelo di Giovanni ha ricordato che l’essenziale della vita cristiana è il rimanere nell’amore; Don Francesco è prima di tutto un appassionato di Gesù, acceso della sua carità e, ha continuato Don Ezio, “un oratorio ha senso solo se serve a favorire l’unione con il Signore e un oratorio dove non si prega non è tale. Ricordiamoci allora che il cuore dell’oratorio è un altare, un tabernacolo”. Il sacerdote si è poi riferito alla potatura a cui allude il vangelo per ricordare come, lungo la sua vita, il Beato Spinelli ha subito tante e dolorose potature, sempre vissute con grande fede e confidenza in Dio. Ma anche in oratorio,sono parole di Don Bolis, “si può imparare molto dalle difficoltà, che aiutano a eliminare dalla vita ciò che e inutile. Anche l’oratorio può diventare scuola per non rincorrere tante cose, ma concentrare la vita sull’essenziale”. E poi i frutti, che nel vangelo sono quelli della vite e nella vita del Beato Spinelli sono soprattutto i frutti della sua carità smisurata: il suo istituto, le opere, e soprattutto l’attenzione ai poveri. E i frutti di un oratorio? Non successo, carriera o protagonismo, ma “persone mature, innamorate del Signore, che si rimboccano le mani per gli altri. I frutti sono vocazioni, preti e suore, laici e famiglie, membri della Fraternità eucaristica, giovani che non tengono l avita per sé ma la danno, la offrono, la dedicano…”. Frutti che non passano perché colmi di accesa carità! Come i frutti di una settimana piena del Beato Francesco Spinelli, un santo per l’oggi, un santo per tutti, anche per i bambini, i ragazzi e i giovani. Un santo.

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