Missione presso la parrocchia S. Maria dell’Udienza di Sambuca (AG)
15-20 Marzo 2016
Eccoci di ritorno dalla Sicilia…dopo la prima esperienza di missioni al popolo per le suore Adoratrici!
Papa Francesco insiste sollecitando la Chiesa ad aprire le porte e a raggiungere le periferie e così, rispondendo a questo invito, eccoci in pista a sperimentare questo nuovo servizio. Qualche esperienza di missione parrocchiale qualcuna di noi già l’ha vissuta collaborando con altre congregazioni religiose…ma questa missione era proprio “tutta nostra”. Balletti, favole, cruciverba, giochi, incontro giornaliero alla fermata dell’autobus con i ragazzi delle scuole superiori, lectio, veglia ecumenica, visita agli anziani, ai più poveri e disagiati, alle famiglie rumene e ad un centro di immigrati perché tutti – proprio tutti-, anche i più lontani, potessero essere raggiunti …questi gli ingredienti della missione.
Più volte ci è stato ricordato che il cristianesimo si comunica per attrattiva. Papa Francesco in una sua omelia afferma:
“Vorrei io stesso essere raggiunto dal Suo sguardo: l’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è infatti la tenerezza di Dio. Ciò che incanta e attrae, ciò che piega e vince, ciò che apre e scioglie dalle catene non è la forza degli strumenti o la durezza della legge, bensì la debolezza onnipotente dell’amore divino, che è la forza irresistibile della sua dolcezza e la promessa irreversibile della sua misericordia.”
È questo il fascino che, dopo duemila anni, continua a “muovere” chi incontra i seguaci di Gesù, i discepoli di oggi, è questo il fascino che rende interessante il cristianesimo agli occhi degli uomini che cercano risposta alla loro sete di felicità. E’dunque necessario uno sguardo capace di riflettere la tenerezza di Dio…per questo e precisamente in questa missione, Dio ci ha chiesto di avere uno sguardo che sapesse intercettare la domanda che grida nel cuore della gente incontrata.
“La sua presenza nel mio sguardo” è stato lo slogan della missione sambucese, ma continua ad essere la parola d’ordine perché nei nostri sguardi, la gente ha il diritto di trovare le tracce di quelli che “hanno visto il Signore”, di quelli che sono stati con Dio. Questo è essenziale… perché la nostra vita racconti la Sua!