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“Abbiamo avuto paura…”

Fede, Solidarietà e Accoglienza sfidano e vincono

 

La comunità di Bibwa (Congo) nella notte tra il 26 e il 27 Gennaio è stata svegliata improvvisamente dalle grida delle sentinelle: un gruppo di ladri armati di macete e sbarre di ferro ha colpito la piccola comunità delle suore Adoratrici fondata nel 2005, dedita alle opere parrocchiali e alla scuola infanzia e primaria, accanto alle giovani del Foyer e a stretto contatto con i più poveri nel piccolo dispensario.

Bibwa

Così ci racconta suor Valerie che dall’estate scorsa ha lasciato la missione in Italia per tornare nel suo paese e dedicarsi alla sua gente presso questa realtà:

Abbiamo sentito di notte il nostro custode che gridava e diceva alle altre sentinelle del dispensario di venire in fretta alla casa perché c’erano dei ladri. Ci siamo svegliate e in quel momento abbiamo capito che il pericolo si stava avvicinando, abbiamo iniziato a chiamare e gridare aiuto, ci siamo sentite sole! Siamo rimaste chiuse nelle nostre stanze da letto mentre le sentinelle andavano a chiedere aiuto. Sono entrati in casa una quindicina di uomini,Bibwa o forse più, con macete e Bibwasbarre di ferro … quando sono arrivati si sono distribuiti anche nelle camere da letto di suor Marie N., suor Adeline e suor Marie C. e hanno iniziato a sbattere le porte urtandole a colpi di macete. La mia porta è stata buttata giù, sono entrati quattro uomini chiedendomi e urlando “Argent”… “Se non ci dai i soldi ti violentiamo!”. Ho detto che soldi non ne avevo ma che potevano prendere tutto quello che volevano. Non mi hanno creduta per questo hanno iniziato a colpire anche i mobili e a svuotare i cassetti. Suor Marie, quando ha sentito le urla si è nascosta in bagno, ha iniziato a piangere e poi a supplicare loro di andarsene che non avevamo nulla. Siamo “morte” di paura ognuna nella propria stanza, imploravamo che non ci facessero del male. Il dramma è continuato quando, uscendo, i ladri si sono accorti che non avevano controllato altre due stanze e così sono tornati e siamo state bloccate in casa dalle 2 alle 4 di notte. Abbiamo aspettato che non ci fossero più rumori e dopo che se ne sono andati…siamo uscite dalle camere da letto e abbiamo visto che eravamo tutte vive, ci siamo messe a pregare”.

Di primo acchito, quanto raccontato potrebbe sembrare uno dei tanti fatti di cronaca nera… ma per tutte noi, l’accaduto porta i tratti della “Grazia”. Madre Isabella conferma che in questa circostanza sono chiari i segni di un “miracolo”, un miracolo che ha permesso, per intercessione del nostro Fondatore, il Beato Francesco Spinelli di cui a giorni festeggeremo la memoria della nascita al cielo, che la situazione non degenerasse più del dovuto e tutto potesse avere un finale meno drammatico.

“Dov’era Dio?” (…) e’ una domanda che ci facciamo quotidianamente davanti a sofferenze di ogni tipo. Una domanda spesso sommessa, segreta, non gridata ma sofferta silenziosamente nell’intimo. Due risposte mi vengono in mente. La prima: non credo in Dio perchè tutto va bene, ma siccome credo in Dio credo che in tutto c’è un bene nascosto che prima o poi verrà a galla. Non credo in Dio perchè lo vedo ma siccome credo in Dio lo vedo sempre misteriosamente all’opera. Solo attendo di capirlo.

                                               (Dalle lettere di don Santoro dalla Turchia)

Il Signore sa scrivere tra le righe storte! Proprio quelle righe che saremmo propensi a reclamare come Sua “disattenzione” diventano il luogo in cui sperimentarne la Grazia! Leggiamo nella fede l’accaduto e riconosciamo la Presenza viva di Dio che ci accompagna e non ci abbandona ai tentacoli del male.

Le quattro suore si trovano ora ospitate nella nostra comunità di Binza (Congo) nell’attesa di ritornare nella “loro” casa risistemata e abitabile, col desiderio di ridonare tutto se stesse alla gente di quella piccola parrocchia.

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