In questo tempo in cui sembra così difficile sorridere, a Casa Famiglia ciò che “contagia” è la serenità. Da qualche giorno durante la mattinata, un allegro jingle richiama tutti, Ospiti e operatori, a mettersi in ascolto. Tutte le unità abitative della casa sono raggiunte con alcuni messaggi, musiche, dediche, saluti da persona a persona. Un modo diverso di rimanere in contatto con chi normalmente si incrociava volentieri tra un corridoio e l’altro, nelle tante attività educative e ricreative.
E così, nel “farsi in quattro” per gestire e affrontare questa emergenza, tutto diventa eccesso d’amore. Il nostro Padre fondatore usava questa espressione riferendosi alla vita di Gesù. Noi oggi più che mai vediamo queste parole prendere carne nella nostra quotidianità. Per far sentire vicinanza e gratitudine agli operatori e ai nostri cari Ospiti, ogni giorno li raggiungiamo con preghiere e ringraziamenti. Sfidando le leggi dello spazio proponiamo concorsi “artistici” e tombolate a distanza. I nostri Ospiti stanno sperimentando i vantaggi della tecnologia facendo videochiamate con i loro cari che non possono venire a trovarli.
Dalla nostra chiesa poi, c’è sempre una luce che non si spegne: un “padre” veglia e intercede giorno e notte per tutti noi; da qualche settimana infatti la reliquia di san Francesco Spinelli è esposta per la preghiera personale e mai come in questo tempo risuonano vere e care le parole del suo testamento spirituale: mando l’ultima benedizione ai miei cari ospiti che furono l’oggetto del mio amore in Gesù Cristo.
Condividiamo con voi alcune immagini che raccontano tutto questo.