“I santi che già sono giunti alla presenza di Dio mantengono con noi legami d’amore e di comunione” – ricordava papa Francesco nell’enciclica Gaudete et exsultate. Le loro vite sono perle preziose che continuano a riflettere nella storia raggi diversi dell’unica vera Luce, la “luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Questa Luce, sul volto di San Francesco Spinelli, si è colorata del viola del perdono, del nero dell’umiltà e della povertà, dell’oro della Presenza, del bianco del pane. Tanti colori che, in fondo, raccontano la vita di un semplice sacerdote talmente innamorato dall’Eucarestia da diventare a sua volta come pane donato, spezzato e condiviso.
Potremo mai smettere di stupirci di fronte al dono gigantesco di questo piccolo pane?
L’Eucaristia unisce il cielo e la terra, abbraccia e penetra tutto il creato. Il mondo, che è uscito dalle mani di Dio, ritorna a Lui in gioiosa e piena adorazione: nel Pane eucaristico «la creazione è protesa verso la divinizzazione, verso le sante nozze, verso l’unificazione con il Creatore stesso». Perciò l’Eucaristia è anche fonte di luce e di motivazione per le nostre preoccupazioni per l’ambiente, e ci orienta ad essere custodi di tutto il creato. [LS 236]