11 Febbraio 2023
Sono le 15.00 di una tranquilla giornata di febbraio, il sole luminoso il caldo dona un timido sprazzo di primavera. Le comunità parrocchiali si radunano per celebrare la messa della Madonna di Lourdes e pregare per tutti i malati.
Nella chiesa di Casa Madre delle Suore Adoratrici un allegro rincorrersi di note musicali colora l’atmosfera di gioia vivaci. Un susseguirsi di gioiosi incontri riempie velocemente la chiesa di volti conosciuti e familiari e di altri stupiti e spaesati. I minuti passano veloci e al melodioso ripetersi dell’Ave Maria l’assemblea si raccoglie in preghiera per accompagnare Federica nella celebrazione della prima professione.
L’arrivo in chiesa è carico di emozioni. Federica è preceduta dalle suore più giovani della comunità che con lei hanno condiviso e condivideranno l’esperienza formativa. Accompagnata da mamma e papà, Federica entra portando una luce, la luce della fede consegnataci nel giorno del battesimo. È seguita dalla Madre e dal suo consiglio, che rappresentano ogni Adoratrice che l’accoglie e la compagna.
Si respira aria di comunità, la Chiesa tutta rappresentata in questo piccolo angolo di terra cremonese. Che emozione dona questa esperienza viva! È presente la Chiesa in ogni sua vocazione, in ogni sua sfumatura: famiglie, sacerdoti, suore, seminaristi, giovani, anziani, novizie, bambini… Don Riccardo si rivolge a Federica chiamando la famigliarmente “Chicca”, come tutti la conoscono nella sua comunità di Appiano. L’atmosfera che si coglie è dolce e commovente.
Sono i primi voti, i voti temporanei che Federica pronuncia; voti che chiedono ancora un cammino, un percorso, una crescita, un discernimento ma, come dice bene don Riccardo, hanno già il sapore del fondamento sul quale altri Sì andranno pronunciati, anche nella fatica.
La cerimonia avanza rapida, carica di emozioni e voci tremanti, di chi partecipa con commozione. Federica, nelle mani di Madre Isabella e sotto lo sguardo affettuoso della sua famiglia e nel singhiozzare silenzioso degli amici, pronuncia le parole che con cui si consegna a Dio. Sceglie di donarsi con mente, cuore, corpo, vita, tutto per amore.
La cerimonia si conclude in preghiera davanti al sacello di padre Francesco. Le porte della chiesa si aprono, il sole comincia a calare, siamo a febbraio, ma siamo comunque scaldati dal calore dell’affetto, dell’amicizia, del bene che circola dentro questa piccola Chiesa, sfumatura del regno di Dio.
