16-19 novembre 2023
Si stanno svolgendo a Lenno tre giorni di formazione per tutte le responsabili delle comunità delle Suore Adoratrici in Italia e nel mondo, sotto la guida sapiente di don Marco Greca, sacerdote guanelliano.
Il tema ruota attorno a “Vita fraterna e autorità”, per porre a tema un aspetto così essenziale come il servizio del guidare e animare le comunità. Sono presenti a Lenno le superiore delle comunità italiane, camerunensi e senegalesi. Seguono invece online le responsabili delle comunità congolesi e dell’Argentina. La seconda giornata, venerdì 17 novembre, ha avuto la gioia di poter condividere con il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, alcune riflessioni a voce alta. Come a lui piace dire si è trattato più di un caminetto, che di una riflessione preparata; una condivisione fraterna per focalizzare alcuni aspetti della vita della Chiesa e del mondo che ci stanno a cuore.
Rispondendo alle domande poste dalle suore, il vescovo Antonio, fresco dell’assemblea CEI di Assisi nei giorni scorsi, ha condiviso il cammino della Chiesa italiana. È una Chiesa che non vuole correre, perché “non si tratta di moltiplicare i programmi ma di camminare insieme, con tutto il popolo, anche se questo vuol dire rallentare il passo”.
Sempre parlando dello stile nuovo di Chiesa che sta nascendo, mons. Napolioni hai evidenziato la necessità di puntare sulla “pastorale dei sentimenti “che oggi più che mai va affiancata alla pastorale dei progetti. È la relazione con Dio e con le persone al cuore delle attività ecclesiali, il bisogno di dialogare, di ascoltarsi, di conversare nello Spirito e nella verità.
In questa logica, alla domanda su come lui ha vissuto e vive il suo essere posto in autorità, il vescovo Antonio aperto il cuore per raccontare come, da quando aveva 13 anni ed era capo squadriglia nel mondo degli scout, fino ad oggi in cui è a guida della Chiesa che è in Cremona, ha dovuto crescere “nell’imparare a servire la libertà di ogni fratello”, nel continuo confronto tra il desiderare il bene per l’altro e accettare che spesso questo bene strida con la libertà altrui. “E allora – ha ripetuto il vescovo Antonio – in campo educativo non comandi niente, ti metti in fianco, e crescendo in autorevolezza ti fai compagno di strada di coloro che ti sono affidati”.
Ancora monsignor Napoleoni ha evidenziato la necessità di vigilare sulle tentazioni che ogni padre o madre può vivere verso i figli, naturali o spirituali che siano, nella continua ricerca dell’equilibrio “tra ruolo e persona, per evitare che il primo schiacci la seconda è che la persona usi il suo ruolo per se stessa”.
La mattinata è continuata con la celebrazione insieme della S. Messa, durante la quale il Vescovo a ribadito l’esigenza evangelica di essere vivi e capaci di generare vita. Questo, in sintesi, il compito di ogni responsabile a cui è affidata una comunità. A questo il Signore ci chiama oggi nella Chiesa e a questo appello noi, insieme, vogliamo rispondere.