Galleria Istituto News XVIII Capitolo Generale

In cammino verso il Capitolo generale

Continua il cammino di avvicinamento al prossimo Capitolo generale, che si celebrerà a partire dal 5 luglio 2025. Sabato 15 febbraio l’appuntamento è stato a Casa Madre, dove una sessantina di Suore Adoratrici si sono ritrovate ancora una volta attorno alla Parola di Dio. Diverse anche le comunità collegate a online in Italia e all’estero.

La giornata di ritiro ha portato le sorelle a pregare e confrontarsi sul tema dell’interculturalità, che diventa scelta concreta di fraternità accolta e vissuta. Suor Francesca Balocco è stata la guida che ha sbriciolato il brano di Genesi 4, il peccato di Caino. Egli, fratello di Abele, ci è messo davanti come esperienza di una fraternità conflittuale, ma pur sempre dono di Dio, possibilità che c’è data per imparare che il cuore di Dio non è mai troppo piccolo, che c’è posto per tutti, e Lui, nel suo amore ha pensato un posto unico per ciascuno.

Quanto è grande la tentazione di vivere la fraternità come competizione, la diversità come minaccia che sottende alla paura di perdere la preferenza di Dio quando ci è chiesto di condividerla col fratello! Eppure quella domanda “Dov’è tuo fratello?” porta con sé una verità, che suor Francesca così spiega: “Siamo sempre in cammino per trasformare ogni altro uomo in fratello, ogni altra donna in sorella”. E se è vero che i fratelli non si scelgono, si accolgono come dono, e dono prezioso perché sono la possibilità che ci è data di vivere, di respirare, di aprire il nostro cuore, i nostri confini, i nostri spazi vitali troppo angusti e troppo “a mia misura”. Ogni fratello è l’opportunità che ci è data di imparare ad amare come ama Dio.

Ancora suor Francesca ci ha ricordato che nulla può impedire l’amore, tanto che Dio, anche di fronte al Caino assassino, non lo abbandona, anzi se ne prende cura: “L’ultima parola è sempre di Dio, che protegge fino alla fine la vita di Caino, che mette la vita di Caino sotto la sua difesa”. Sempre e comunque rimaniamo suoi figli. Sempre e comunque a vivere da fratelli.

Il cammino verso il capitolo continua, ricordandoci che siamo chiamati a godere del dono della differenza, della diversità. Sotto lo sguardo di Dio sempre più guardiamo la fraternità come la possibilità di vivere “sotto il riflesso dell’amore unico e incondizionato che Dio ha per ciascuno di noi”.

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