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L’adorazione eucaristica perpetua: la testimonianza di un Cuore Ardente

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I primi passi
Mi chiamo Mara, sono moglie e madre di tre figli e abito a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. Comincio subito col ringraziare infinitamente le Suore Adoratrici dell’invito a portare la mia piccola testimonianza riguardante l’amore Eucaristico che vivo quotidianamente nella mia vita. Partiamo, dunque, da quando tutto questo ebbe inizio.
Sin da bambina ho sempre vissuto una vita di fede, partecipando alla Santa Messa domenicale, al catechismo, ai campi scuola, facendo io stessa la catechista e partecipando attivamente alla vita di chiesa e di oratorio. Potevo quindi ritenermi una cristiana soddisfatta del cammino che stavo vivendo. Ma evidentemente non bastava, e il Signore aveva qualcos’altro in serbo per me.
Tutto cominciò nel 2016, precisamente il Giovedì Santo. Era sera e mi trovavo alla Santa Messa in Cœna Domini nella mia parrocchia. Durante il momento della Consacrazione Eucaristica sentii dentro di me un profondo desiderio di “portare Gesù agli altri” nella forma Sacramentale. Non capii cosa volesse dire questo desiderio improvviso e fortissimo. Nei giorni seguenti tale desiderio iniziò a invadere sempre di più il mio cuore. Era una sensazione talmente strana che non riuscivo nemmeno a darle un nome. Ne parlai con il mio parroco di allora il quale rispose dicendomi che in quel momento nella nostra parrocchia non c’era la necessità né l’esigenza di un ministro straordinario della Comunione. Mi disse però una cosa molto bella, che rimase impressa nel mio cuore: “Continua a custodire questo desiderio e teniamolo nella preghiera”.
La conferma che non si trattava di un “fuoco di paglia” fu il mio desiderio sempre più forte di partecipare alla Santa Messa quotidiana ricevendo Gesù dentro di me, e di adorarlo nell’unica ora di Adorazione Eucaristica settimanale presente nella mia parrocchia. Più passava il tempo e più questo desiderio e amore nei confronti dell’Eucaristia diventava sempre più ardente.

L’incontro con san Francesco Spinelli
Due anni dopo, nel 2018, l’incontro inaspettato con San Francesco Spinelli. Da parecchio tempo scrivevo sul mensile parrocchiale e, in quel periodo, condividevo una serie di articoli con i quali presentavo la figura di un Santo particolarmente legato all’Eucaristia. Erano i primi giorni di ottobre e stavo facendo una ricerca per scegliere di quale Santo avrei raccontato nel mese successivo. Dal web mi apparve il nome del Beato Francesco Spinelli, che non avevo mai nemmeno sentito nominare. Incuriosita dal fatto che l’Istituto da lui fondato si trovasse a Rivolta d’Adda (CR), e quindi a circa tre quarti d’ora dal mio paese, proseguii nella ricerca di informazioni, venendo così a conoscere la storia di un’anima eucaristica veramente attraente. Ma quando scoprii che di lì a pochi giorni, ovvero il 14 ottobre 2018, sarebbe stato addirittura canonizzato, non ebbi più nessun dubbio sul fatto che la figura che avrei presentato sarebbe stata proprio quella di San Francesco Spinelli. Terminata la preparazione del mio articolo pensai di aver finito il mio compito invece, nei giorni successivi, San Francesco Spinelli continuava a tornarmi alla mente in modo insistente, finché decisi di ascoltare quel richiamo e di recarmi presso la casa madre delle Suore Adoratrici per “incontrarlo” e pregarlo, affidandogli il mio cammino spirituale e il mio desiderio Eucaristico. 
Conoscere le Suore Adoratrici e i testi delle “Conversazioni Eucaristiche” di San Francesco Spinelli fu per me l’inizio di una formazione Eucaristica che tanto sentivo necessaria. Nel frattempo il mio amore per l’Eucaristia, alimentato quotidianamente, diventava sempre più profondo e radicava in maniera sempre più forte nel mio cuore. Ogni volta che ricevevo Gesù dentro di me nella Santa Comunione o partecipavo all’Adorazione Eucaristica sentivo incarnarsi in me il brano evangelico dei discepoli di Emmaus: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino…?» (Lc 24,32). L’ardore con il quale l’Eucaristia avvolgeva tutto il mio essere era sempre più forte, traboccante, tanto che non potevo più tenerlo solo per me: dovevo condividerlo, dovevo comunicarlo, desideravo che più persone possibili potessero conoscere il grande Amore di Gesù Eucaristia per ciascuno di noi, per viverlo poi, a loro volta, nella propria vita. Così, il 14 ottobre 2020, decisi di aprire un profilo Instagram nel quale condividere le mie riflessioni spirituali legate alla presenza Eucaristica nella mia vita, affidando proprio a San Francesco Spinelli il mio farmi umile strumento di Gesù Eucaristia per arrivare al cuore di chi sarebbe capitato in quello che avrei scritto e condiviso. 

Ministro straordinario della Comunione
Nel 2021 ricevetti la Grazia di diventare ministro straordinario della Comunione, realizzazione di quel primo desiderio che il Signore aveva messo nel mio cuore ben cinque anni prima. La cosa bella, però, fu avere la piena consapevolezza che quei cinque anni di attesa non furono un tempo perso, ma mi permisero di comprendere e vivere che “portare Gesù agli altri” voleva dire tante altre cose. Se avesse voluto dire portarLo soltanto nella forma Sacramentale, solamente pochissime persone avrebbero potuto fare un’esperienza così grande nella propria vita. Portare Gesù agli altri ha significato invece, in quei cinque anni, attingere al suo Amore per cercare di viverlo in ogni pensiero, azione, incontro, relazione, attività quotidiana, seppur nell’umana debolezza con le sue inevitabili fatiche.

Ringraziando infinitamente il Signore per il sacerdote, arrivato successivamente nella mia parrocchia, che mi ha permesso di vivere e svolgere pienamente tale ministero, non posso però non fare un accenno all’immenso Dono di Grazia che ricevo ogni mese portando Gesù agli anziani e agli ammalati della mia parrocchia. Vedere con quanta attesa Lo hanno desiderato e aspettato e con quanto amore Lo accolgono, è davvero una scuola per l’anima.

La svolta
Ma la svolta arrivò nel 2022 quando all’improvviso, sentendomi letteralmente “mossa dallo Spirito Santo”, partecipai al Congresso Eucaristico Nazionale che si svolse a Matera. Non sapevo nemmeno di cosa si trattasse, non avevo mai preso un aereo prima di allora ma, rispondendo a quel preciso richiamo che sentivo, partii da sola, come pellegrina, verso un evento che percepivo sarebbe stato significativo per la mia vita spirituale. E così fu, perché in quella occasione feci due incontri fondamentali per la mia spiritualità Eucaristica e per il grande desiderio di far conoscere e amare Gesù attraverso l’Adorazione Eucaristica.
Il primo incontro fu con don Enrico Campino, sacerdote palermitano che incontrai casualmente entrando in una chiesa dove sapevo esserci l’Adorazione Eucaristica durante tutto il tempo del Congresso. Fu un vero e proprio incontro voluto dal Signore! Lo capii quasi subito, grazie alla domanda che lui mi fece appena entrai in chiesa: “Lei sa cos’è l’Adorazione Eucaristica perpetua”?. Subito mi salirono le lacrime agli occhi; non riuscivo a credere che, davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto, mi venisse rivolta proprio quella domanda. Commossa e non riuscendo a dire altro, risposi semplicemente dicendo che l’Adorazione Eucaristica perpetua è il mio più grande sogno, per il quale stavo pregando da anni.
Il secondo incontro importante che ebbi a Matera, anche se può sembrare una cosa minore o di poco conto, fu con il Vescovo della mia Diocesi, S.E. Mons. Maurizio Malvestiti. Entrambi uscivamo da un incontro/testimonianza di una coppia siciliana (ormai divenuti cari amici) che da dieci anni si prodigava nell’apostolato per l’apertura di cappelle di Adorazione Eucaristica perpetua in Sicilia. È inutile dire che quell’incontro alimentò ancora di più il mio amore e ardore per l’Eucaristia e il mio desiderio di poter avere una cappella di Adorazione Eucaristica perpetua vicina. Quando andai a salutare il Vescovo, che non avevo ancora incontrato prima di quel momento e che avevo incuriosito in qualità di pellegrina solitaria della sua Diocesi, mi accolse con questa frase: “Dobbiamo fare anche noi a Lodi una cosa del genere”. Incredula nel sentire tali parole, scoppiai a piangere, di un pianto di gioia indescrivibile, che solo l’ultima frase comunicatami dal Vescovo, poté placare il mio cuore in sussulto: “A Lodi abbiamo già l’Adorazione Eucaristica quotidiana, presso la Chiesa di Santa Maria della Pace. Si metta in contatto con la signora Franca”.
Non potevo credere a questa splendida notizia! Nella mia Diocesi, anche se per poche ore al giorno, c’era l’Adorazione Eucaristica quotidiana!
Nei giorni a seguire, cominciai pian piano a comprendere il piano che il Signore stava realizzando nella mia vita spirituale attraverso quei due incontri avuti a Matera (non voglio peccare di presunzione, lo dico con tutta l’umiltà possibile). Con don Enrico Campino, infatti, iniziai un cammino di formazione di spiritualità Eucaristica sempre più profondo, muovendo i primi passi verso quello che si sarebbe poi rivelato un vero e proprio apostolato Eucaristico. Attraverso l’incontro con il Vescovo, e poi successivamente con la signora Franca, iniziò invece un tempo nel quale pian piano il Signore mi permise di parlare e di vivere sempre di più l’Adorazione Eucaristica a Lodi. L’anno successivo agli eventi di Matera, nel 2023 la mia Diocesi di Lodi ebbe la Grazia di vivere il Congresso Eucaristico Diocesano, per il quale potei far parte della commissione organizzatrice. Attraverso tali riunioni cercai di portare il mio appello, semplice ma deciso, affinché tale Congresso non rimanesse solamente un evento bello e ben organizzato, ma potesse essere lo stimolo e l’inizio per frutti Eucaristici futuri e fecondi. Iniziai a rapportarmi con alcuni sacerdoti, permettendomi di indicare loro l’importanza di avere le chiese aperte e uno o più momenti di Adorazione Eucaristica in ogni parrocchia affinché, chi cerca e desidera ardentemente Gesù, lo possa trovare.
E oggi, a distanza di due anni e mezzo dal Congresso Nazionale di Matera e un anno e mezzo da quello Diocesano di Lodi, penso proprio di poter dire, e ne sono enormemente felice, che piccoli passi sono proprio avvenuti in questa direzione e che i primi frutti si sono iniziati a vedere.
Personalmente o sui social sentivo la grande richiesta di parecchie persone che cercavano Gesù e desideravano trovarLo e poterLo adorare sostando alla Sua Presenza, ma impediti dalle attività lavorative e famigliari durante il giorno. Non potendo ignorare questo grido d’Amore, ebbi la possibilità di parlarne con il Vicario Generale Diocesano Mons. Bassiano Uggè che, con grandissima disponibilità, accolse la proposta di fare un momento di Adorazione Eucaristica mensile, dalle ore 21 alle ore 24, di sabato sera in una chiesa del centro città.
Tale iniziativa, cominciata nel luglio 2024, fu subito ben accolta da tutti quei fedeli che non desideravano altro e che, ogni mese, partecipano numerosi, stando anche tutte le tre ore davanti all’amato Gesù!
Sempre nella città di Lodi, qualche mese prima, un gruppo di ragazzi che vivono la vita di oratorio, hanno iniziato un’ora di Adorazione Eucaristica serale mensile seguita poi da un momento di convivialità, alla quale ormai partecipano più di un centinaio di giovani, della zona e dei paesi intorno. Questa è una Grazia enorme, che va custodita, accompagnata e sostenuta con la nostra preghiera!
Con don Enrico Campino, a gennaio 2024 e 2025, abbiamo organizzato un incontro di spiritualità Eucaristica per gli adoratori del nord Italia ad Albino (BG), con una buona partecipazione entrambi gli anni, ritrovando nei partecipanti tanto desiderio di poter trovare cappelle di Adorazione Eucaristica. A seguito dell’incontro di quest’anno, quindi è notizia fresca, sono iniziati il 6 febbraio scorso due cenacoli eucaristico-mariani, in due zone del nord Italia, e precisamente a Lodi (LO) dedicato a Santa Francesca Cabrini, e a Fossano (CN) dedicato proprio a San Francesco Spinelli, di cui quel giorno ricorreva la memoria liturgica.
Ogni primo giovedì del mese, quindi, ci saranno questi due momenti di formazione nella preghiera, davanti al Santissimo Sacramento, per alimentare il desiderio di chiunque voglia diventare sempre di più anima eucaristica.
Già tutto questo, anche se come scrivevo sopra sono i primi piccoli passi, è davvero tanta Grazia!
Ma oltre a tutto ciò, che riempie abbondantemente la mia anima, da alcuni mesi il Signore “ha fatto trovare” al mio cuore sempre più assetato, altri due momenti preziosi nei quali poterLo adorare: il martedì pomeriggio a Gerenzago, un piccolo paese in provincia di Pavia ma comunque abbastanza vicino a me, e soprattutto il primo sabato del mese, con la tanto desiderata e amata Adorazione Eucaristica notturna.
Dallo scorso dicembre, infatti, sono venuta a conoscenza di un piccolo gruppo di famiglie che da due anni, grazie all’accoglienza da parte del parroco della loro proposta e attraverso dei turni, tengono aperta la loro chiesa dalle ore 21 del sabato alle ore 7,30 della domenica, per una Adorazione Eucaristica notturna in riparazione ed espiazione alle offese ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria.
Questo avviene in una piccolissima frazione di circa trecento anime, Passarera di Capergnanica (CR). Il luogo è un po’ più lontano da me, ci impiego un’ora per arrivare e un’altra ora per ritornare a casa, ma non potevo ignorare il richiamo di Gesù che voleva stare con me anche di notte (e al quale io desidero corrispondere con tutto il cuore). “La notte è l’ora dell’amore” mi disse qualche anno fa una delle mie care suore adoratrici, e aveva proprio ragione. Non esiste adorazione di serie A o di serie B, anche davanti al Tabernacolo siamo alla presenza reale di Gesù, ma stare cuore a cuore con Lui durante la notte non ha paragoni, è tutta un’altra cosa!
Pensare a tutti questi momenti nei quali il Signore mi permette di amarLo e adorarLo è per me la conferma di una frase che spesso amo condividere, perché l’ho sperimentata mille volte, in me e negli altri, e la sento profondamente vera: il Signore si fa sempre trovare da chi lo cerca con cuore sincero!
Ma non dimentichiamoci mai che, prima ancora di essere noi a cercare Gesù, è Lui che cerca noi, la nostra compagnia, il nostro amore, essendo Lui per primo a mettere nel nostro cuore il Suo desiderio. Avere piena consapevolezza di tutto questo, non fa forse scoppiare il cuore di gioia?
Trovare l’Adorazione Eucaristica è stato ed è un dono immenso per la mia vita spirituale e quotidiana. Sapere di poter stare davanti a Gesù vivo e vero, realmente presente nel Santissimo Sacramento, mi fa sobbalzare il cuore a volte fino alle lacrime. Permettere ad altri di poter vivere un’esperienza simile, è ormai per me come una missione, che non ha prezzo, non ha eguali, e che con la Sua Grazia voglio vivere fino in fondo, nella certezza delle parole che Gesù stesso ci ha detto: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,20b).
Dobbiamo essere certi di queste parole. Questa promessa è stata realizzata, e la sua piena realizzazione avviene ogni giorno attraverso l’Eucaristia!
In conclusione, mi permetto di fare due piccoli ma forti appelli:

  • A chi legge questa mia umile testimonianza: CERCATE ARDENTEMENTE questo Amore così grande! Non ho dubbi, che una volta che l’avrete trovato e Gli permetterete di infiammare il vostro cuore, le vostre vite saranno nuove e non Lo abbandonerete più!
  • Ai sacerdoti: NON ABBIATE PAURA di aprire le chiese e di proporre momenti di Adorazione Eucaristica nelle vostre parrocchie. Non si tratta di aggiungere nuovi impegni alla lista, a volte già abbondante, di programmi pastorali. Il tempo in cui le ginocchia stanno piegate davanti al Santissimo Sacramento, non è mai tempo perso, ma utile e prezioso affinché tutto il resto acquisti senso e venga vissuto in pienezza!

Nell’augurare a tutti che questo Anno Giubilare possa portare abbondanti frutti Eucaristici nei nostri cuori, facciamo nostra l’esortazione dell’apostolo Pietro:
«Adorate il Signore Cristo nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15).

Mara Lazzaretto

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