L’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento nasce a Bergamo il 15 dicembre 1882. Alle sue origini un’intuizione-sogno del sacerdote bergamasco Don Francesco Spinelli. È lui stesso a scrivere che nel 1875 a Roma, davanti alla culla della capanna di Betlemme conservata in S. Maria Maggiore, «mi inginocchiai, piansi, pregai e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato in perpetuo Gesù Sacramentato».
Il sogno si concretizza nell’incontro con Caterina Comensoli (oggi santa Gertrude Comensoli): insieme danno vita all’Istituto a Bergamo, in via Cavette 8 (ora via S. Antonino). Nel 1888 sono già un centinaio le giovani affascinate dal carisma dell’adorazione e del servizio. Le suore dedicano la vita alla preghiera davanti all’Eucaristia per attingere da Gesù la forza per servire i più poveri, quelli che nessuno vuole. Inizialmente si dedicano soprattutto alle ragazze che dalle valli bergamasche arrivano in città offrendo loro casa, cura, lavoro. Per vicende dolorose l’Istituto incorre in un grave dissesto finanziario. Nel 1889, tradito e abbandonato, costretto a lasciare il suo istituto e la diocesi stessa di Bergamo, Don Francesco trova accoglienza tra le suore della comunità di Rivolta d’Adda. Accolto in diocesi di Cremona dal lungimirante vescovo Geremia Bonomelli, che dopo una prima remora lo riceve “come un santo”, Don Francesco continua a guidare le Adoratrici, che intanto si moltiplicano. Alla morte di Spinelli, nel 1913, l’Istituto conta 68 comunità, delle quali una a Modena e una a Domodossola. Nel 1958 si realizza un altro desiderio di Don Francesco: andare in terra di missione. Si apre la prima comunità a Leopolville in Congo, a cui seguono altre aperture nei paesi in via di sviluppo: in Congo, Sénégal, Camerun, Colombia e Argentina. Anche in Italia le Adoratrici si sono diffuse dal nord al sud, sempre portando il loro carisma di adorazione e di carità, aprendo case e opere laddove i più poveri non trovavano aiuto e accoglienza da nessuno. Tante le scuole, gli ospedali, gli istituti assistenziali e di cura per anziani e disabili; e poi le attività parrocchiali e attenzione ai più poveri: malati di AIDS, ragazzi uscite dalla tratta, donne uscite dalla dipendenza, carcerati.Quel sogno di un giovane prete continua a vivere oggi nelle suore che danno la vita, solo per amore.
L’istituto oggi
L’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, nato a Bergamo nel 1882 ad opera del Beato Francesco Spinelli, ha attualmente la Casa Madre a Rivolta d’Adda, in diocesi e provincia di Cremona. Le suore Adoratrici sono 330, con comunità in tutta Italia, in Congo, Sénégal, Camerun, Colombia e Argentina.Carisma peculiare dell’Istituto è l’adorazione a Gesù Eucaristia, da cui attingere la fiamma della carità a servizio dei più poveri tra i fratelli.
Le Adoratrici sostano ininterrottamente davanti all’ Eucaristia in preghiera e trasformano l’amore attinto dal Signore in servizio. Si dedicano infatti alle povertà di ogni genere: hanno scuole, istituti in cui accolgono anziani soli e disabili, anche gravi; operano presso strutture di accoglienza per malati di AIDS, donne che escono dalla tratta o dalla dipendenza di alcool o droga; sono nelle carceri, lavorano nelle parrocchie accanto alle famiglie, ai sacerdoti, ai bambini, ai giovani. Significativa la loro azione a servizio della pastorale giovanile ovunque si trovano.
Nella diocesi di Cremona l’Istituto vede una larga e significativa presenza: a Rivolta d’Adda, accanto alla Casa Madre, si trova Santa Maria, la casa di riposo per le suore anziane, vera e propria fucina di preghiera e offerta per il mondo. Inoltre, fiore all’occhiello dell’Istituto, e opera prediletta del Fondatore, è la Casa famiglia “Spinelli”, che ospita anziani e disabili secondo i più alti canoni dell’accoglienza.
Nella città di Cremona non va dimenticata la presenza delle Adoratrici, fino a pochi anni fa, alla clinica “La Pace”, casa di cura stimata e ricordata soprattutto per essere stata luogo in cui tantissimi cremonesi hanno visto la luce; e l’istituto Maria Ausiliatrice, per bambini abbandonati e in difficoltà.
A Cremona e Crema, ma anche a Ravenna, le Adoratrici sono attualmente presenti anche presso le chiese dell’adorazione, volute dai rispettivi vescovi: presenza silenziosa ma quanto mai significativa in un tempo di smarrimento religioso e spirituale.
Da sottolineare ancora l’attività missionaria delle suore dello Spinelli: nei Paesi in via di sviluppo in cui sono presenti, nella semplicità che è loro propria, favoriscono assistenza sanitaria ed educativa, con scuole e dispensari. Una grandissima maternità nella capitale del Congo, Kinshasa, è un segno per tutta la città di una vita che nasce dall’amore per il Signore Gesù.
La fiamma dell’adorazione e della carità rimane accesa e si alimenta con nuove vocazioni: 12 postulanti, 2 novizie, 14 juniores. Una piccola goccia che continua il sogno del Fondatore