In Lui, vita nuova!

Rita da Cascia, la santa di tutti!

“Radicata profondamente nell’ amore di Cristo,

Rita trovò nella sua fede incrollabile la forza

per essere in ogni circostanza donna di pace.”

 San Giovanni Paolo II


Santa_Rita_da_Cascia

Santa Rita è conosciuta come la “santa delle cause impossibili” ma anche la “santa di tutti”.
Fu figlia docile e premurosa; sposa amata e fedele; mamma tenera e comprensiva, impegnata nell’educazione cristiana dei suoi due figli; vedova operosa mai ripiegata su se stessa; e monaca traboccante di amore per Dio e per il prossimo. Di Rita purtroppo non abbiamo scritti, ciò che sappiamo è giunto a noi attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta, sotto questo aspetto potremmo anche chiamarla la santa del silenzio… ha parlato poco e operato molto! Il messaggio che la sua vita ci dona è un messaggio di amore che si rende concreto nell’offerta del perdono e nell’accettazione della sofferenza per amore di Cristo. “Umiltà e obbedienza sono state le vie sulle quali Rita ha camminato verso un’assimilazione sempre più perfetta al Crocifisso. Esperta del soffrire, imparò a capire le pene del cuore umano.” (Queste sono solo alcune delle parole dette da san Giovanni Paolo II nel suo discorso in occasione del Giubileo dei devoti di santa Rita il 20 maggio 2000). Ma chi è Rita? Rita, nasce a Roccaporena vicino a Cascia verso il 1381 da Antonio e Amata Lotti, genitori ormai anziani. La tradizione vuole che la sua nascita, attesa per lunghissimi anni, era stata annunciata da un angelo ad Amata e che lo stesso angelo le comunicò il nome da dare alla bimba il giorno del battesimo, Margherita, dal significato “perla”. Fin da piccola si distingue per la sua bontà e la sua apertura al prossimo, cresce con l’esempio di fede dei suoi genitori impegnati nella loro attività di “pacieri” seguendo l’insegnamento del Vangelo “beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Il forte amore per Gesù Crocifisso la porta a desiderare di donare la sua vita al Signore facendosi monaca.

Santa_Rita_da_CasciaA 13 anni però i genitori la promettono in sposa a Paolo Mancini, un uomo dal carattere rissoso.
Rita non si oppone ai genitori e sposa Paolo, dal loro matrimonio nascono 2 figli gemelli, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria. Dal marito sopportò con pazienza ogni maltrattamento senza mai lamentarsi, chiedendogli con ubbidienza perfino il permesso di andare in chiesa. Con tutta la sua pazienza, il suo amore e la sua fede, Rita riesce a trasformare il carattere del marito rendendolo più docile, trasformando i sentimenti di odio che abitavano il suo cuore in desiderio di pace per la famiglia e l’intera società. Dopo 18 anni, la loro vita matrimoniale viene spezzata dall’assassinio del marito. Rita cerca rifugio e conforto nella preghiera, perdona gli assassini del marito e prega per loro. Donna di pace, fa di tutto per tenere lontano i figli dai sentimenti di vendetta e odio ma quando comprende che i figli desiderano vendicarsi del padre, la Santa prega il Signore offrendo la loro stessa vita pur di non vederli macchiati di sangue. Essi moriranno uno dopo l’altro a meno di un anno dalla morte del padre. A Roccaporena nella chiesa di San Montano, una scritta ci informa che qui Rita accompagnò alla tomba il marito Paolo “vittima dell’odio” e i suoi figli “vittime del suo amore”. A 30 anni rimane sola, inizia a rifiorire nel cuore il desiderio di diventare monaca. Chiede invano per ben tre volte di essere ammessa al Monastero di Santa Maria Maddalena a Cascia. Si narra che il primo miracolo riguardò lei stessa: entrò a porte chiuse nella chiesa del monastero, quando al mattino presto le monache trovarono Rita in preghiera si arresero al suo ingresso.
Visse in monastero gli ultimi 40 anni della sua vita. 15 anni prima della sua morte “entrò nella sua cella, si prostrò Santa_Rita_da_Casciadavanti al Crocifisso e si abbandonò In Lui, con tutto l’amore di cui era capace, la sua anima ardente. Allora avvenne il prodigio: una spina si staccò dalla corona che avvolgeva il capo del Cristo e si conficcò nella fronte di Rita. Era il sigillo visibile dell’amore perenne del Signore Gesù per la sua sposa devota e fedele”. La spina rimarrà fino al termine della sua vita, visse i suoi ultimi anni nella più grande sofferenza eppure sempre nella pace e in profonda unione con Cristo. La sua perseveranza nella preghiera la portava a trascorrere anche 15 giorni di seguito nella sua cella “senza parlare con nessuno se non con Dio”, viveva profonde e continue estasi e offriva la sua sofferenza per le anime del Purgatorio, per il prossimo e per la Chiesa.  “Santa Rita prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una sua consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli angeli e contemporaneamente le campane della chiesa si misero a suonare da sole, mentre un profumo soavissimo si spanse per tutto il monastero e, dalla sua camera, si vide risplendere una luce luminosa come se vi fosse entrato il Sole. Era il 22 Maggio del 1447.”

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